73x55 cm ~ Pittura, Olio
In “Paesaggio separato” ho voluto restituire la forza visiva e simbolica delle stratificazioni geologiche osservate a Capo Verde, partendo da una fotografia che mi ha profondamente colpito per la sua energia primordiale. La materia della roccia, scavata dal tempo e dagli agenti naturali, diventa in quest’opera una metafora dell’interiorità: un paesaggio dell’anima che si apre in fenditure, solchi e contrasti cromatici.
Il nero profondo che attraversa la tela come una frattura non è solo assenza, ma anche passaggio, soglia, memoria compressa. Le tonalità ocra, grigie e terrose si avvicinano alla dimensione fisica del luogo, ma sono filtrate dal vissuto emotivo: ogni linea, ogni strato racconta una tensione interna, un’esperienza sedimentata.
La tridimensionalità del supporto e l’intervento materico sul bordo sinistro accentuano il senso di attraversamento, di discontinuità. Il paesaggio naturale si separa, si scompone, ma in questa frammentazione trova nuova forma, nuova voce. È un paesaggio che non si osserva, ma si ascolta.
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